"Se la verità non fosse questa potrei accettarla". Pensava e camminava e si fermava senza guardare. Non le importava che la gente si accorgesse di lei oppure no, il mondo era un palcoscenico e lei recitava. Per nessuno.
La fatica c'era stata, eppure in quel momento tutto sembrava semplice. Banale, quasi. In fondo quell'uomo l'aveva detto subito:
- Questo è solo sesso
E lei aveva riso. Perché le sembrava impossibile che lui - proprio lui grande anima grandi occhi grande cuore - potesse dire la verità con tanta leggerezza. Aveva riso e l'aveva abbracciato. Poi non ci aveva più pensato.
Le capitava spesso di non pensare più a qualcosa: passava oltre, prendere la penna per scrivere un altro racconto e dimenticava. Metteva in un cassetto da qualche parte, non badando a riaprirlo a meno che non fosse necessario. E quella mattina lo era stato. Si era svegliata presto e aveva capito che avrebbe ricordato: aveva tenuto gli occhi chiusi (ostinati sciocchi inconsapevoli) provando a recuperare il sogno. Era in montagna, nel sogno, e lui non c'era. Comunque la vita le era saltata addosso e le aveva strappato la pelle con unghie affilate e sporche: era ritornata come un pugno e i ricordi del silenzio, quelle chiamate lasciate cadere in un vuoto che aveva parlato più di tutte le parole stupide degli anni, l'avevano colpita. Si era sentita lacerare dall'assenza e dall'illusione.
E i discorsi. Tutti quei discorsi che avrebbero potuto evitare.
Respirò a fondo.
La verità. Cercava quella. Eppure non voleva raggiungerla.Sapeva che tutto si sarebbe ridotto ad accettare che a lui non era mai importato niente.
Raccolse un fiore: non ne restavano molti in quella strada triste dove passavano solo i camion carichi di sabbia; la casa in fondo, nel quartiere popolare, cresceva come un fungo malato e già grigio, e gli alberi pendevano lugubri in mezzo al paesaggio con lunghi pezzi di cellophane che cadevano dai rami. Si camminava saltando i grossi pezzi di letame fetido persi dai trattori che ancora si azzardavano ad attraversare i campi.
- Eppure avrei voluto parlargli di me
Lo disse ad alta voce senza sentirsi stupida: lì, vicino al carcere e alle case popolari, nessuno avrebbe fatto caso a lei. Poteva anche parlare da sola, non si sarebbero stupiti. In fondo gli scrittori poveri sono pazzi.
Pazzi. E molto, molto soli.
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