Spostò le braccia e le appoggiò al muro, dietro la testa. Sorrise.
- Potrei perdermi, qui
Gianna seguì la direzione del suo sguardo e si tuffò nel rosa. Nelle strie di colore che strappavano il cielo e incantavano il respiro.
- Gli alberi sono la tenebra
Sussurrò.
- O forse una barriera. Quel rosa è eccessivo, aggredisce. Come...
Lo interruppe.
- Come l'amore?
La fissò e fece una smorfia.
- L'amore, la passione, il desiderio. Eccessivi. Troppo rosa, o rossi. Fai tu. Ci vuole una barriera di alberi neri che protegga e impedisca di sbagliare
- Sbagliare?
Guardò il cielo, di nuovo.
- Esporsi, rischiare, farsi male. Sai che cosa intendo. Ne abbiamo parlato tante volte
- ... e io non sono mai stata d'accordo
Le accarezzò la testa allungando una mano.
- Lo so. Tu sei così... viva! Io non riesco. Sono adulto, tu sei bambina
Si agitò e gli spostò la mano.
- Detesto quando dici che sono una bambina. Solo perché metto passione in ciò che faccio
Rise e l'attirò a sé.
- Passione? Tu non metti passione, sei un incendio! Sei un vulcano che esplode all'improvviso e non lascia scampo. E alla mia età, con la mia vita, il fuoco fa malissimo. Le ustioni strappano il cuore e devastano l'esistenza
Lo abbracciò e abbandonò la testa sulla sua spalla.
- Quando ti sei bruciato?
Il silenzio fu lunghissimo.
- Ogni volta che sono ritornato a casa dopo essere stato con te. Non sai che cosa significhi salire sull'aereo, leggere il giornale o scrivere o preparare riunioni con il ricordo delle ore con te. Della tua follia, di quel rendere ogni istante totale. E della tua dolcezza, anche, che mi fa perdere la testa
- Esagerato!
La baciò sulla fronte.
- Che sia Roma o questa montagna, tu bruci e riempi di dolcezza amore mio, e io non so reggere
- Che cosa fai qui, allora?
Sospirò.
- Bevo gocce che mi mandano avanti, rubo momenti illudendomi che siano niente. Giochi tra persone adulte che vogliono divertirsi. E' questo che mi dico ogni volta che l'ansia della tua assenza mi costringe a correre da te: mi diverto, è un passatempo, è un modo di vivere il sesso
- Lusingata!
- Scema, sai che non è così. Sono anni che protesto, anni che scappo e racconto a te e a me le bugie più tristi poi... Bè, sono qui che ti abbraccio davanti al cielo rosa
- E agli alberi neri, che ti proteggono
Risero.
- Già
- Non ho voglia di ripartire, domani
La guardò.
- Neanche io
La strinse più forte.
- Sembra impossibile vivere lontano da qui. Senza te
Gli baciò il mento.
- Forse. Ma siamo qui, adesso, e c'è questo rosa nascosto dal nero del bosco. Lasciamo che bruci
Le afferrò le labbra con due dita e le strinse per farle male.
- Forse, amore, forse...
E sprofondarono nel silenzio del tramonto.
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