Insomma, si va. Irreale come un sogno in cui tendi la mano e provi a toccare, poi la ritiri con la paura che la meraviglia svanisca, assurdo come un viaggio fuori dal tempo e dall'anno corrente, bello, lucido e lussuoso come un'offesa lungamente studiata, l'Orient Express è esattamente come lo immaginavo. La riproduzione della riproduzione, cioé l'esatta copia dell'originale che per me è sempre esistito: il treno immerso nella neve di "Assassinio sull'Orient Express", film calmanervi che amo e conosco a memoria, che questa sera echeggiava nei corridoi, nelle cabine, nel vagone ristorante. Ho incontrato la giovane nobildonna con la vestaglia di seta bianca e un drago disegnato sulla schiena, ho percepito il sussurro vecchio della principessa Dragomiroff che chiede una sogliola per cena, ho visto il cadavere pugnalato nel letto della suite con gli stessi colori, i medesimi spazi. Ho ricordato la riunione nel vagone bar, con la rivelazione dell'assassino. E tutto, tutto era uguale. Ero nella copia dell'unico originale che finora mi fosse dato di conoscere, e lo sono tuttora. Adesso, mentre scrivo. L'Orient Express è fermo da qualche parte dopo Udine, approfitto della notte per un pezzo di diario che proseguirò domani. O il giorno dopo domani.
Dell'Orient Express puoi godere ogni dettaglio: il check in al binario uno della stazione di Venezia, con i banchi accettazione messi apposta e le signorine vestite di blu costrette a essere gentili con stuoli (piccoli, piccoli stuoli) di donne con il cappello a tesa larga, la sposa che, convinta di essere bellissima e invidiata, caracolla con le scarpe di raso panna fino alle carrozze blu scuro e si fa fotografare, il personale impettito che ti accoglie quando ti imbarchi al vagone giusto, in cerca della cabina giusta. E i fiori, le praline, la musica del pianista, la cena eccellente, lo stewart giovane e bello che ti spiega ogni cosa in un inglese impeccabile. Godi, guardi e godi. Ho bevuto le immagini con la sorpresa della neofita: un uomo elegante, solo e bello, con due stampelle discretamente appoggiate a un fianco e un vestito di altissima sartoria, ha aspettato insieme a me che il cordone bordeaux fosse spostato per la chiamata all'imbarco, al vagone il biondo e gentile Steve mi ha fatto credere di essere là in piedi per me, solo per me, ha raccontato del suo italiano approssimativo e dello shopping a Venezia recriminando con un grande sorriso per il peso della mia valigia ("Oh, wonderful", ha detto quando ho spiegato che porto con me libri, e quaderni, e gli aggeggi per il computer), un cameriere a cena mi ha deliziata di racconti e e assaggi di formaggio ("Questo, vede, è un mondo a parte, lo assaggi, ne prenda un pò"). La musica nel bar, quando la cena ha placato la mia fame, mi ha incantata e assorbita in una danza di sguardi curiosi di gente in abito da sera che tentava di annusarsi, di conoscersi con un'occhiata e con qualche piccola frase in inglese.
La cabina, calda e antica (su una targa ho visto la data 1929), è la perfezione in una miniatura in cui tutto trova collocazione, perfino le montagne di libri che mi sono trascinata dietro e le scarpe, sempre troppe, emerse dalla valigia. Un piccolo angolo si apre su una presepe di bagno con il lavandino, una vestaglia blu scuro è appesa al soffitto e aspetta solo che mi ci rifugi.
Sola, nel buio, ascolto il rumore del treno che riparte. Vi saluto con un sorriso. Destinazione Praga, tra molte ore, poi Parigi, domenica. Questo era un sogno, un giorno lontano avevo chiesto a qualcuno di aiutarmi a realizzarlo, ma sapete una cosa? Realizzato da sola, con la testardaggine della mia incoscienza, vale molto di più.
Certo che vale molto di più. Pare di vederti, con la verve e il sorriso totale e giovane, mentre riempi di elegante e sensuale vivacità i vagoni antichi. Splendida.
Scritto da: GF | 10/22/2009 a 00:00
Ma poi scusa, c'e' compagno di viaggio e compagno di viaggio. Ore di treno con un tuo pari intellettuale sono intriganti, con una spugna rinsecchita e amorfa (ancorché ricchissima) spingono al suicidio. QUESTO ME LO CANCELLI LO SO
Scritto da: GF | 10/22/2009 a 00:16
ma forse... il vero sogno, che allora non sapevi.....era proprio quello di farlo, con la parte più bella che hai....te stessa
Scritto da: Gabriella Musi | 10/22/2009 a 00:33
Sei bella, e lo sei ancora di più quando ci regali queste righe così belle!
Un abbraccio mg. Sandra
Scritto da: Sandra Mazzinghi | 10/24/2009 a 19:15
Back to Milan?
Scritto da: Just me | 10/25/2009 a 11:27
Tornare è tornata, unghie laccate rosso fuoco. E' entrata a ore antelucane in IEO.
Scritto da: Luca | 10/26/2009 a 08:19