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cosa ho scritto...

  • "Diario di Melassa": Edizioni Historica, 2009
  • "Le parole del buio": Edizioni Creativa, 2008
  • AAVV: RAC-CORTI - Il chiama angeli
    Il mio racconto "Il chiama angeli" nell'antologia RAC-CORTI di Giulio Perrone Editore 2008
  • AAVV: EROS & AMORE - La penombra di un ufficio e un ascensore che sibila
    Il mio racconto "La penombra di un ufficio e un ascensore che sibila" nella sezione EROS di "Eros & Amore" di ArpaNet, 2008
  • "I racconti delle bacche rosse": Lampi di Stampa Editore, I Platani Narrativa, 2008
    Il secondo libro di fiabe
  • AAVV: CONCEPTS PROFUMO - La piccola casa di legno, e quel profumo. Fragranza e mistero di notti romane
    Il mio racconto "La piccola casa di legno, e quel profumo. Fragranza e mistero di notti romane" nella raccolta "CONCEPTS Profumo", Edizioni Arpanet 2007.
  • "Una storia ai delfini": Edizioni Creativa, 2007
    il mio primo romanzo
  • AAVV: CONCEPTS MODA - La donna vestita di fiori
    Il mio racconto "La donna vestita di fiori" nella raccolta "CONCEPTS MODA", Edizioni ARPANet 2007
  • "Esser grandi è una fiaba": Lampi di Stampa Editore, 2006
    il mio primo libro di fiabe

è bello sentirvi!

aprile 2010

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Commenti

LEGGO DI ISTINTO E TI RISPONDO PER ISTINTO.
Forse anche una spiaggia per quanto deserta possa essere,avrà sempre un suo firmamento allegro.Libero,svincolato,irruento come un bimbo naturalmente burlone che gioca a nascondersi dentro e sotto il mare per confondersi senza frontiere.Riemergergendo firmamento allegro che rapina sole luna e stelle con la terra che applaude nella nudità del mattino e coprendosi alla sera.
Ci sono comunque sentimenti che non si possono scrivere se non vivendoli con l'unica eccezione di diventare sangue blu di poesia.E poesia che parla di frutta con aromi impregnati di quel vagabondo firmamento allegro, stupito solo da tutti quei duelli.Bianca 2007


Blu. Bianca, nel tuo commento di quel tempo parlavi di blu. Parole blu.

FACCIAMO "INDACO" OGGI,MARIAGIOVANNA?...
Un bacio rosso,blu,indaco o...un colore da inventare. Può andare?...E se c'aggiungessi il "Libiam ne' lieti calici che la bellezza infiora" spunterebbe anche quel "firmamento allegro" che sopra la neve è a dir poco un monello di strada? Che ne dici?...Oggi mentre cantavo in una piazza che mi faceva tanto Toulouse-Lautrec al Moulin Rouge sentendomi strana e un pò fuori posto,mi sono guardata attorno incerta se restare o scappare,poi ho visto le facce livide e puntate e son scoppiata in una fragorosa risata liberatoria che ha galvanizzato tutti inclusa la mia voce e...voilà come tutto se pò trasformà! Bianca 2007

Tu sai che io do al blu una valenza tutta mia, è il colore della diversità positiva. E' blu chi è diverso dagli omini e dalle donnine tutti verdi e omologhi, indistinguibili fra loro, e spicca vistoso, sfacciato, scomodo, con quel blu brillante come l'inchiostro virtuale che hai usato che si legge in due modi, con gli occhi e con l'anima.
Parole come queste possono essere solo blu, e staccarsi con una differenza violenta dal giallo-miele della retorica nel ricordo di certi addii. Blu. Come certe magnifiche, inimitabili eccezioni.

Non so se balla. Ma sarà contenta, lei.

Succede anche a me di cancellare o buttare via scritti passati, o pentirmi tardivamente. E' normale. Bellissimo distillato di parole.

Bello anche per me, auguro a quella donna di ballare felice e finalmente libera. Non deve avere vissuto felice, e sono certo che a te non augurasse i medesimi suoi tormenti (per un giorno di danza felice, anni di follia al suo fianco)

Bella la risata fragorosa che scuote e restituisce dimensione e senso, Bianca.
Just me, ero in fase distruttiva di ciò che stava nel passato. Scrittura, prima di tutto. Mi sono fermata per pensare.
gf, anche io ho capito molte cose del discorso che la donna mi fece quella sera di gennaio, e ho capito anche altro, tutto l'altro che sta nelle nostre conversazioni non sempre dolci e rilassate; mi ha fatta crescere, senza dubbio
Lorenza, sono con te sul blu. E anche sulla retorica del ricordo di certi addii: con la neve che cade fuori dalla portafinestra e una sordità ottusa da freddo e raffreddore capisco che ormai ciò che fu è sepolto, non esistono cose da buttare perché si sono già buttate da sole. Come uno stupido regalo aziendale con un biglietto prestampato dentro, e la firma con il cognome prima del nome (orrore). Impossibili da confutare o rimuovere perché già morti in partenza.La nota che ho scritto in FB su quel regalo aziendale non è comparsa qui nel blog, in ogni caso ho capito molto di me e dell'indifferenza calata su un certo passato quando ho osservato quel dono, il foulard prezioso, e ho detto "Beh, ma perché no? Butto il biglietto e tengo il foulard". Ecco, quando non vale più nemmeno l'ultima fiammella estinta di "principio" significa che qualcosa, qualcuno si è buttato via da solo. Ho scherzato con amici su quanti foulard uguali siano stati acquistati, e quanti biglietti firmati con il cognome prima del nome. Voilà.

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