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    Il mio racconto "La penombra di un ufficio e un ascensore che sibila" nella sezione EROS di "Eros & Amore" di ArpaNet, 2008
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  • "Esser grandi è una fiaba": Lampi di Stampa Editore, 2006
    il mio primo libro di fiabe

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« serenata d'oro e silenzio | Principale | 21 febbraio 2010 »

Commenti

LEGGO CON IL PC
su un ginocchio e l'altro (ginocchio) sul predellino di un treno che sentofischiare ma qualcosa m'ha catturato e dico al lampo.L'imbarazzo è fuori discussione quando troppe sono le cose che si mescolano e l'immaginazione sfuma insieme alla "luce dell'Est".L'immaginazione non è mai le "troppe cose" ma solo fondo e alto che s'incrociano e frugano senza certezze di trovare se non la trasparenza di un sogno avvolto dalla bruma.Ciaociao anche se sono andata fuori tema.Bianca 2007

bellissimo, grazie

La luce dell'est c'era davvero? Nella testa sognante di un'artista intelligente e di talento e in quella illusa di un ricco-povero che per un po' ha creduto di esserle all'altezza. Altroché se c'è imbarazzo. Non si fanno graduatorie di merito e cultura, si prende coscienza della differenza e non la si combatte più: già per questo ti direi brava, hai dedicato a lui tempi e linguaggi e pensieri calzanti e lo stesso hai fatto con lei. Il gioco dell'amore è, di nuovo, folle come sai descrivere solo tu: sono stati ciechi, si sono amati e desiderati senza capire che i loro mondi erano troppo distanti e diversi per rendere la coppia plausibile. Ottimo, molto brava.

Sciolto, senza punte, il pacato registro di un imprevisto imbarazzo rimbalza in un ping pong ben immaginato e si conclude con la schiacciata di lei, che ha saputo mettere salutari distanze fra se stessa e quel mondo. Che questo imbarazzo inglorioso sia l'ultimo chilometro di una marcia coraggiosa? Parrebbe proprio.
Magnifico.

Molto cattivo e imbarazzante da entrambe le parti, autopsia di un amore rotto male.

Partiamo dal presupposto che questi due si siano voluti bene. Si saranno detti ti voglio bene qualche volta nel loro passato! Ti voglio bene, non solo ti amo. Cosa ha rotto il bene? Perché si incontrano e si scrutano senza salutarsi se si sono voluti bene? Parliamo di amore e odio, parliamo di sesso, ma il bene? Possibile che muoia così? Se e' morto, chi l'ha ucciso? Mi sento retorica e antiquata, ma quando leggo le tue graffianti e spietate novelle sul non amore mi domando quanto conti essere stati insieme e avere condiviso gioia e difficoltà: ci si può lasciare e andare altrove, ma perché non mantenere l'onesta' del bene dato e ricevuto?

Grazie a tutti per i commenti.
Giuli, non so risponderti. Oppure dovrei offrirti più risposte tra loro contrastanti. Considero il bene un assoluto e ho dovuto, a fatica, rendermi conto che muore come tanti altri sentimenti: non è più forte di altri. Lo si disintegra, si crede di poterne fare a meno e forse si può davvero farne a meno. Di fatto, non conta più. Per trattenere il nucleo di bene bisogna avere il coraggio di ammettere che esiste: bisogna tutelare questo bene rinunciando alla cattiveria e alla rabbia che travolge, e rinunciando anche a buttare via tutto in nome di altri amori. Credo che i due protagonisti di questo racconto brevissimo abbiano partecipato in misura uguale alla distruzione del bene, ciascuno con le proprie motivazioni: nessuno dei due ha più ragione dell'altro, probabilmente lei ha sofferto molto per l'abbandono ma non ha tentato di tenersi fuori dalla rabbia, e lui ha semplicemente rinunciato a tenere nella vita una donna del passato. Entrambi non sono stati capaci, o forse non ci hanno pensato finché è stato troppo tardi.
In linea di principio hai ragione, ma la vita, il concreto dell'esistenza sono più banali e imprevedibili rispetto alla razionalizzazione. Leggo il racconto ore dopo averlo scritto e scopro di pensare alcune cose che non avevo sentito: né lei né lui si sarebbero mai rinfacciati dettagli tanto volgari nella loro inutilità se si fossero fermati un istante e avessero parlato, si fossero dedicati il tempo che ogni storia di affetto, anche la più sbagliata, meriterebbe sempre.

ECCO I "DETTAGLI".
Le "sfumature".Lo "sciacallaggio" di quel "bene" che anch'io ho sempre pensato e creduto "assoluto" se fosse stato "bene" ma...Ed è così che si diventa "estranei" muti di tutto e stupiti per avere un giorno provato "altro".La cosa l'emozione che aveva provato a sfidare il cielo ora un'alieno su la terra e di questo alieno si prova imbarazzo perchè "non lo si conosce" e se nè ha paura.Appunto quel "frugare" nel fondo e sopra imbarazza perchè si percepisce la perdita del "senso" il solo che nè permetta l'immaginazione con la certezza del riposo tranquillo poi.Bianca 2007

Il tono, sebbene rassegnato, rivela un dolore vivo, profondo che non sbecca tuttavia in singhiozzi o ingiurie. Più l'amore è stato intenso e meno possibilità ha il bene di sopravvivere ad esso. Io credo, anzi, che si possa continuare ad amare anche senza provare più affetto, senza un sentimento che elevi e liberi dalle scorie della passione. "Quod amantem iniuria talis/cogit amare magis, sed bene velle minus". Catullo

Gian Paolo, se l'amore esiste ancora è da tenere nel silenzio. Se.
Sciacallaggio, Bianca, ecco tutto. E il riposo tranquillo sia di chi ha la coscienza di avere tentato tutto, oppure di chi ha rimosso.

Uomo controcorrente, eccomi. L'amore resta, altrimenti e' schiacciato dalla vilta'. Resta o non c'era.

gabbiano a due ali
con scriptor,L'"AMORE" sopravvive al tempo ai venti e a ogni latitudine anche quando il vento l'ha portato lontano dove non sapremo mai! Ho parlato d' AMORE "altro" è altro che finisce e con MISERIA diventa polvere o fango per un pò.Un saluto agli amici a MG un bacio e sempre un'EVVIVA! Bianca 2007

Che uno dei due protagonisti continui a volere bene si vede benissimo. Non ci si disintegra di dispiacere e imbarazzo per il decadimento fisico e mentale di un sessantenne in andropausa se non lo si ama, se non si vuole il suo bene.

amore, amore, amore
si parla così tanto di amore dopo un racconto sulla sua assenza!
interessante

SI.
Interessante come la mente sappia fare la contorsionista! Incredibile veramente come ognuno interpreta (a suo modo) un racconto scabroso o quantomeno del dis-amore.La scuola dell'umano è sempre aperta...Ciao scrittore.Una buena serata,Bianca 2007

L'amore conosce sacche di sopravvvenza, mentre il bene e la stima sanno ripiegare in buon ordine... E' triste, doloroso ma terribilmente vero... E' una condanna...

sarebbe sbagliato dire ciò che provo nella mia vita, attribuirei significati a un racconto che deve invece avere il significato che ciascuno dei lettori sente di dare
non sono così convinta che l'amore sia più saldo del bene, Gian Paolo: a volte intestardirsi in modo romantico su un amore perso e oggettivamente sfumato è ostinazione, dalla maledizione si può uscire usando un po' di volontà
posso dire, questo sì, che ho sperimentato come l'uscita traumatica e volontaria di una persona della mia vita abbia portato all'arrivo di altre, bellissime e, senza inutile retorica, migliori
guarire dall'amore, insomma, è possibile
guarire del bene chissà, sono proprio sicurissima di avere smesso di volere bene a amori finiti, magari finiti male?

SONO D'ACCORDO CON MG
anche se non totalmente.Dal racconto emerge più il bisogno (inconscio) di ripetere abitudini autolesioniste o viceversa ben mascherate da "ostinata romanticheria" usando un termine di Mariagiovanna.L'amore è altro e se finisse continuerei ad avere dubbi su qualche "riserva" rimossa o lasciata indietro,il BENE poi è un sentimento talmente immenso e assoluto da riportarci a quello di una madre d'un Amico che non c'ha visti mutati...o di un sogno fatto vita che si avrebbe voluto verità.Bianca 2007

Non è che l'amore sia più saldo, è che riesce comunque a trovare forme di resistenza anche in presenza di riscontri opposti. Alla fine della sua devastante storia d'amore per Lesbia Catullo conclude con versi a mio avviso emblematici: "E se ancora riesco ad amarti, certo non posso più volerti bene"... Se ci pensi è peggio di uno schiaffo o di un insulto. Ma questo è, nostro malgrado...

stiamo scavando nei sentimenti e mettiamo il nostro vivere nelle conclusioni fluide o assolute

dire se sia amore o affetto dopo tempo (mesi, anni) trascorso nella separazione credo sia difficile, in realtà

chi può dire se ciò che provo per persone che ho amato sia affetto, razionalizzazione del niente oppure amore residuo?

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